Il Centro storico (Caulonia "Superiore")



Una passeggiata al centro storico di Caulonia è un'esperienza senz'altro più significativa di qualunque altra cosa possa leggersi o scriversi sul suo patrimonio artistico. Vi si può cogliere un denso apparato stratigrafico, tra muri antichi e attuali, con una profonda percezione dello spirito del luogo come teatro del paesaggio.


II centro storico sorge su uno sperone roccioso a circa 300 metri s.l.m. e fino al 1860 era denominato Castelvetere (Castrum vetus =vecchio castello), di cui rimangono pochi ruderi, ma che contribuiscono a mantenere ancora oggi un' immagine di caulonia simile ad una roccaforte



    * (per approfondire) >>vedi sezione storia



Sono invece ancora visibili quattro porte medievali della cinta muraria, ormai inglobate nel tessuto urbano: Porta Sant'Antonio o del Salvatore, in arenaria; Porta Pusterla, collegata alle mura del castello, in pietra e mattoni; Porta Amusa, la porta degli orti e della strada lungo il fiume Amusa; Porta Allaro, la più piccola, in pietra e mattoni, rivolta verso la costa sulla via del fiume Allaro e sulla sua foce. (Maria Teresa Campisi)


Dal punto di vista religioso Castelvetere si distingueva per un rilevante numero di chiese, che oggi (quelle rimaste, grazie agli interventi di restauro), arrichiscono il un prezioso patrimonio storico-artistico del paese.


Oltre alle chiese, alcuni palazzi signorili, con portali, corti interne, ricchi giardini e preziosi arredi, sono davvero di pregiata fattura artistica, indicando il benessere socio-economico che Castelvetere aveva raggiunto intorno al '700.


Tra le ville private più importanti ricordiamo l'elegante Villa Campisi, circondata da giardini e chiostri di notevole interesse non solo dal punto di vista architettonico ma anche botanico e officinale.


La via più importante del centro storico è intitolata a Vincenzo Niutta (dotto illustre castelveterino dell'800) mentre le piazze storielle di Piazza Mese, Piazza Seggio e Piazza Baglio, corrispondevano rispettivamente al centro religioso, politico e commerciale del paese.


Tra i bei portali del centro storico ve ne sono alcuni in arenaria chiara tendente all'ocra e altri, singolarissimi, in arenaria rossa, come quello dell'ex chiesa di San Leo. L'arenaria è una roccia locale di origine sedimentaria che ha l'aspetto di miriadi di granuli di sabbia cementati fra loro, molto diffusa nell'antichità. Difatti la ritroviamo soprattutto negli edifici religiosi o reimpiegata nel tessuto urbano, sparso un po' ovunque nella stratigrafia dei muri in pietra.


II materiale doveva provenire da qualche cava locale oggi scomparsa. In effetti l'arenaria la ritroviamo non solo al centro storico ma anche in alcuni esempi di stipiti, architravi, bocche di pietra per la fuoriuscita dell'acqua dei vecchi mulini nell'entroterra cauloniese, segno che era abbastanza diffusa e che è stata utilizzata anche in epoche più recenti.


Numerosissimi poi sono anche i portali settecenteschi in granito locale bianco, molto ben lavorati e riccamente decorati, secondo il gusto artistico dell'epoca e la bravura degli scalpellini di maestranza serrese.


Tutti questi elementi uniti collegati dalle strade (con lastricati o ciottoli in pietra) che in molti punti costeggiano le antiche chiese, le piazze, gli antichi Palazzi (che si affacciano con i loro imponenti e maestosi portali), e si intrecciano con tanti vicoli stretti (vinedi ), fanno del centro storico un borgo di collina estremamente affascinante.


Purtroppo, il fenomento dell' emigrazione, soprattutto giovanile, ed il trasferimento di molti abitanti nella vicina frazione Marina, ha determinato nell'ultimo ventennio, un sensibile "spopolamento" della cittadina.


In estate, e un pò meno a Natale, con il rientro delle persone che ritornano per le vacanze, il paese si ripopola, rianimando tutto il centro urbano che un tempo era un vero e proprio centro di aggregazione sociale, politico e culturale.


In tali periodi si organizzano convegni, manifestazioni, sagre, e feste, che contribuiscono ad aggregare i cittadini del paese e delle frazioni, ma soprattutto ad attirare tanti turisti, che possono ammirare quanto di positivo, dal punto di vista culturale, storico, artistico e gastronomico, il paese può offrire. Ricordiamo ad esempio l'evento di Tarantella Power (oggi Kaulonia tarantella festival) che da un decennio, alla fine di agosto riesce a richiamare nel piccolo borgo, migliaia di persone provenienti da ogni parte d' Italia, grazie anche all'organizzazione di corsi e seminari sul tipico ballo tradizionale calabrese, a cura dell'aministrazione comunale.

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